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Trento, 21 febbraio 2019
SI INSERISCA IL METODO MONTESSORI
NEL SISTEMA SCOLASTICO PROVINCIALE

Interrogazione a risposta immediata
presentata da Cons. Lucia Coppola, consigliera provinciale di FUTURA2018

Il metodo di insegnamento Montessori, riconosciuto ed applicato in tutto il mondo, mette al centro il rispetto per la spontaneità del bambino. Si basa sull'indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo (entro certi limiti) e sul rispetto dello sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino.

Sempre più genitori, consapevoli della necessità di una preparazione alla vita più ampia di quella offerta dai programmi scolastici tradizionali, principalmente incardinati sull’ acquisizione di abilità cognitive, chiedono agli educatori di operare una vera e propria alfabetizzazione emotiva, oltre che culturale, e questo già dalla fase cruciale dell’età prescolare, poiché l’intelligenza emotiva è ormai essenziale tanto quanto le capacità intellettive. In questo contesto sociale la pedagogia montessoriana sta vivendo un momento di significativa rivalutazione perché, come confermato anche dalle più recenti scoperte, è in grado di valorizzare e sviluppare il potenziale umano, non più unicamente attraverso l'istruzione ma "e-ducando" le potenzialità individuali nel pieno rispetto del piano di sviluppo emozionale.

In data 18 luglio 2017 è stata approvata dal Consiglio Provinciale di Trento una mozione (n. 161) “Apertura di nuove sezioni ad indirizzo Montessori negli asili nido, nelle scuole dell'infanzia e nelle scuole primarie del Trentino”.

Dalla mozione si evince che:

La Provincia di Trento, con deliberazione n. 1641 del 28 settembre 2015, ha costituito uno specifico gruppo di lavoro istituzionale, al quale è stato affidato il compito di elaborare un piano di fattibilità per l'attivazione di sezioni di scuola dell'infanzia e di classi di scuola primaria ad indirizzo montessoriano.

Con la deliberazione n. 2445 del 30 dicembre 2015, la Giunta provinciale ha autorizzato l'attivazione, in forma sperimentale, di tre esperienze nella scuola dell'infanzia e tre nella scuola primaria, tenendo conto delle località che hanno evidenziato maggiori richieste da parte delle famiglie e che corrispondono con i centri aventi maggior numero di abitanti in ambito provinciale, vale a dire Trento, Rovereto e Pergine Valsugana.

La Giunta provinciale si è impegnata ad accelerare i tempi della sperimentazione in atto, riferendone gli esiti alla competente commissione permanente del Consiglio provinciale, al fine di verificare al termine della stessa sperimentazione la possibilità di attivare nuove sezioni pubbliche ad indirizzo montessoriano negli asili nido, nelle scuole dell'infanzia e primarie della provincia, inserendole istituzionalmente nel sistema scolastico provinciale.

In data 20 aprile 2018 l’allora Presidente della Provincia in risposta agli impegni contenuti nella mozione n. 161 ha rimarcato che la sperimentazione era in corso e che solo dopo tale sperimentazione si potevano ricavare elementi utili e fare delle valutazioni circa l’implementazione e il proseguo dell’esperienza.

Nel frattempo altre realtà si sono organizzate in proprio, come ad esempio nell’Alto Garda e Ledro, in Val di Sole, e in Val di Non e Rotaliana.

Ad esempio:

In Val di Sole, come del resto in altre zone del Trentino e dell’Italia, sempre più genitori dimostrano un particolare interesse al riguardo, richiedendo l’attivazione nelle scuole pubbliche di sezioni o classi in cui venga applicato il metodo Montessori.

Nel maggio 2016 hanno presentato alla Provincia di Trento una richiesta di attivazione che vedeva coinvolti 50 bambini pre-iscritti tra infanzia e primaria. A tale richiesta la Provincia ha risposto indicando un tempo incerto di attesa minimo di 2 anni dopodiché la scelta di attivare percorsi Montessori in valle sarebbe dipesa dalla valutazione di diversi aspetti, compreso il manifestato interesse territoriale.

Nel marzo 2017 nasce l’associazione Montessori Val di Sole che ha lavorato al progetto di apertura di una “Scuola Montessori” (infanzia e primaria). La scuola, gestita dall’associazione, rientra nella categoria delle cosiddette “scuole parentali”. Aperta a settembre 2017 è organizzata secondo tutti i requisiti previsti, con insegnanti in possesso del diploma di specializzazione e differenziazione didattica Montessori e con la supervisione di tutor. E’ presente un’insegnante di madrelingua inglese, per l’insegnamento della lingua straniera. La scuola è finanziata dai genitori interessati e tramite eventuali erogazioni liberali concesse all’associazione.

Da tre anni, la “Montessori Alto Garda e Ledro” lavora per aprire una sezione Montessori nella scuola pubblica. In attesa di ciò, grazie all’impegno di un gruppo di genitori e insegnanti, ha dato vita al progetto “Le ali dei Bambini”, con sede negli spazi del compendio Miralago a Riva, con il sostegno anche dal Comune.

Sono state selezionate le insegnanti, in possesso di diploma specifico e dal punto di vista pedagogico vi è la supervisione di una esperta insegnante e formatrice dell’Opera Nazionale Montessori.

Quest’anno sono oltre 20 gli iscritti, di cui una decina rientrano nella fascia di età dell’educazione primaria (prima e seconda classe). Purtroppo il progetto è completamente a carico delle famiglie: la quota annuale di 3000 euro per bambino copre solo le spese di gestione vive e gli insegnanti, per il materiale didattico ci si affida alle donazioni e crowdfunding, gli arredi sono dei genitori stessi e infine la segreteria, la contabilità e la gestione è a carico del direttivo, attraverso il volontariato.

L’Associazione Montessori Val di Non Rotaliana promuove l'approccio Montessori attraverso serate informative e laboratori.

Uno sforzo notevole ed encomiabile, di fronte al quale l’ente pubblico non può stare a guardare. È doveroso poter offrire una sezione Montessori nella scuola pubblica, alla quale possano accedere tutti i bambini dell’Alto Garda e Ledro, della valle di Sole, della Val di Non e Rotaliana e di altre realtà che lo desiderano.

Il numero di richieste per accedere a questo metodo di insegnamento sono in crescita in tutto il Trentino e così anche nei plessi abilitati di Rovereto, Trento e Pergine che si vedono costretti ad accettare solo una parte dei richiedenti.

Tutto ciò premesso

si interroga il Presidente della Provincia di Trento per sapere:

1) se sia terminato il periodo di sperimentazione avviato con l’anno scolastico 2016-2017 e con quali esiti;

2) se sia nelle intenzioni attivare sezioni pubbliche ad indirizzo Montessoriano a Trento, Rovereto, Pergine dove è stata avviata da tempo la sperimentazione;

3) se non reputi doveroso, visto le numerose richieste di iscrizioni e lo sforzo di genitori ed insegnanti che si stanno facendo carico degli oneri di gestione delle sezioni Montessoriane, in Alto Garda e Ledro e in Val di Sole di precedere al loro incardinamento nella scuola pubblica;

4) se non ritenga inoltre di implementare l’apertura delle sezioni Montessoriane anche in altre zone del Trentino, dove la richiesta è in continua crescita, come per esempio nella zona Val di Non – Piana Rotaliana;

5) se intenda avviare nuovi corsi di formazione e aggiornamento per formare educatori ed insegnanti Montessori, in considerazione anche della risposta data dall’ex Presidente della Provincia di Trento in data 20 aprile 2018, in cui sosteneva che “il fabbisogno di personale in possesso dei requisiti richiesti è attualmente sufficiente per quanto riguarda le esigenze della scuola d’infanzia, mentre qualche carenza è evidenziata nell’ambito della scuola primaria”.

 

      Lucia Coppola

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